Martedì 8 ottobre, alle ore 16 nel salone della Croce Verde, in via Garibaldi, inizia ufficialmente l’anno accademico 2024/2025 dell’UNITRE Viareggio-Versilia che prevede, fino alla fine di maggio, un ciclo di oltre 60 conferenze che interesseranno vari argomenti: dalla storia all’arte, dalla filosofia alla psicanalisi, dalla memoria al costume.
La prima conferenza, tenuta da Paolo Fornaciari, presidente dell’Associazione, avrà come tema “1819-1913: la marineria velica viareggina, dalla storia all’epopea” . La conferenza sarà l’occasione per tracciare una breve storia della marineria velica viareggina che ebbe il suo momento di inizio con la realizzazione della prima darsena, fino ai primi anni del Novecento.
Infatti, la nascita della marina mercantile viareggina risale a quando la Duchessa di Lucca, Maria Luisa di Borbone, il 2 ottobre 1819, decretò la costruzione di una darsena, l'attuale darsena Lucca, convinta che in quel porto mancavano assolutamente le attrezzature per "una mano d'opera così rispettabile e di tutto interesse per quella popolazione".
Dopo il 1860, l’attività cantieristica si moltiplicò. I costruttori navali si ispirarono, nella tecnica e nelle linee, agli scafi sorrentini. Più tardi i mastri d’ascia viareggini, e principalmente "Natino" Celli, crearono un tipo di barca completamente nostrano, sia per la forma dello scafo, più snello ed elegante, quanto per la superficie velica, ottenendo un ottimo risultato d'insieme e dagli scali viareggini furono varati i brigantini e le navi goletta, chiamate "barcobestia". Negli anni successivi la flotta mercantile viareggina si affermò e l’intelligenza e il coraggio dei suoi equipaggi suscitò ammirazione tanto che, nel 1898, l’ammiraglio Costantino Morin, Ministro della Marina, ebbe modo di dire: “In Italia ci sono ormai pochi marinai e questi marinai sono viareggini”.
I problemi strutturali del sistema portuale viareggino determinarono, il 28 settembre 1913, la posa della prima pietra del nuovo porto, alla presenza del Vittorio Emanuele III: Fu un momento importante per Viareggio tanto che si scrisse che il “paese si affrettava verso il suo migliore destino”.
Poi, con la prima guerra mondiale, iniziò il declino della gloriosa e fiorente marineria velica viareggina con gravi ripercussioni sull'economia della città e mettendo in discussione una storia che nel corso di mezzo secolo si era trasformata in una epopea.